Negli alberghi italiani il lavoro prima agli immigrati

É scandaloso quanto oggi debba subire un italiano. La storia che sto per raccontare l’ho subita in prima persona.

Negli alberghi italiani il lavoro prima agli immigrati
Nella foto l’immigrato che lavora in un albergo di Reggio Calabria

Sono un giovane laureato presso la Facoltà di Scienze Politiche di Pisa, la laurea triennale che ho conseguito dopo aver frequentato il Campus di Lucca è in Scienze del Turismo. Il XXXI agosto di questo anno il mio contratto di lavoro non è stato rinnovato per una questione di parentela, infatti l’impresa alberghiera per la quale lavoravo ha preferito assumere alle dipendenze una stretta parente, ed è così che con estrema facilità sono stato fatto fuori dalla collocazione lavorativa. Successivamente a quanto accaduto, mi metto alla ricerca di lavoro, presso altri alberghi della città. In alcuni mi danno il recapito del direttore, in altri prendono in carico il mio curriculum vitae cartaceo. In un altro, e qua avviene il fattaccio, mi imbatto in un addetto al ricevimento del tutto particolare. Un immigrato che parlava a malapena la lingua italiana. Purtroppo in questa schifosa democrazia la meritocrazia non deve esistere. Vuoi nel caso emblematico dell’assunzione di una stretta parente a mio discapito, vuoi, fatto ancora più grave, che un immigrato lavori al posto di un italiano, autoctono, laureato in Italia con una laurea specificamente rivolta al settore turistico e alberghiero, la situazione è questa. Come potete capire, se volete farvi strada in un sistema democratico, dovete corrompere ed essere corrotti. Ma il mio consiglio è quello di lottare, di non mollare, di andare avanti e abbattere le avversità del sistema che ci opprime.